Serietà, chiarezza, normalità. Anche davanti ai consiglieri della Commissione Sport del Comune, il presidente dell Acr Messina, Franco Proto, enuncia gli elementi chiave che, nelle intenzioni, devono e dovranno essere al centro della sua esperienza in riva allo Stretto. “Vogliamo raggiungere degli obiettivi ma bisognerà arrivarci con il cambiamento, che è un fenomeno lento. Cambiare significa non ripetere gli errori del passato, migliorare”.

Come? Proto fissa alcuni punti iniziando dal settore giovanile: “Serve invertire l'approccio metodologico rispetto al territorio, guardando a ciò che offre. Vogliamo prestare attenzione alle qualità dei nostri giovani, aprire ai quartieri a rischio, rilanciare le scuole calcio. Sono un imprenditore sociale, non penso soltanto agli utili che possono provenire dall'attività, ma ritengo che ciò che incassiamo dobbiamo in qualche modo restituirlo".

Rispondendo a una precisa domanda di Benedetto Vaccarino sull'apertura ad altre forze della città e della provincia, il patron ha detto: “E' uno dei nostri compiti coinvolgere il più possibile gli operatori economici, vogliamo fare una grande società improntata su professionalità e management forte. Credo nella cooperazione e anche con le istituzioni non si arriverà mai al conflitto perché non è nel mio stile scaricare le responsabilità su altri. Siamo un gruppo unico che deve contribuire al risveglio. Siamo disponibili a essere affiancati da imprenditori locali, la mia idea è quella di azienda aperta, ognuno fa la propria parte”.

Sugli obiettivi sportivi il patron non si sbilancia: “Arrivare in categorie superiori è importante ma non dobbiamo bruciare le tappe, ingaggiando magari atleti di un altro livello per poi avere difficoltà a pagare gli emolumenti. Vogliamo modificare il metodo, dobbiamo essere bravi a sfruttare le migliori risorse potenziali al costo minore, garantendo la permanenza del club nel tempo. Una missione che passa dalla scelta di giocatori giovani che è attribuita al diretto sportivo e a un vivaio florido attribuito ai responsabili. Ma sono io che seleziono queste figure, quindi le responsabilità sono sempre mie”.

Altro capitolo è quello dei debiti. Proto ha fatto sapere di avere affidato a una società di finanza del nord l'interlocuzione con i creditori. Tra questi c'è anche il Comune, con cui comunque il dialogo sarà anche diretto. Difficile ancora oggi tracciare un quadro chiaro delle passività che pesano su una società che dovrà ancora faticare per tirarsi via dall'orlo del fallimento finanziario. Complicato pure comprendere come si è arrivati a questo stato di cose: “La patologia non può essere ricondotta solo alle ultime persone che sono state al timone. Personalmente credo che ci abbiano messo passione e sentimento, hanno fatto quello che potevano per trovare soluzioni adeguate al Messina e sicuramente due anni fa hanno fatto qualcosa di importante per la città. Le imprese non sempre falliscono per bancarotta ma talvolta per incapacità nelle scelte, per assenza di qualità per determinare una politica di indirizzo necessaria per il ruolo da ricoprire”. Insomma, decisioni sbagliate: “Giudicare comunque non è il mio mestiere, adesso guardiamo avanti”.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 16 marzo 2017 alle 15:23
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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