Una vittoria importante per il morale e per l’autostima di un gruppo in via di formazione, che inizia ad apprendere e mettere in pratica i dettami comportamentali, prima che tattici, di mister Marra. Una spanna sopra gli altri Maccarrone e Mancini, da sottolineare la prova di sacrificio di Pozzebon. Bene gli esordienti Bruno e Ricozzi.

Ecco le nostre pagelle:

Berardi 6,5 – Nel primo tempo, quando i padroni di casa fanno il maggiore sforzo offensivo, il suo principale assistente è Maccarrone, che, almeno tre volte, respinge i tiri velenosi degli avanti calabresi. Al 44’, esce improvvidamente su un lancio lungo mal controllato da Maccarrone ed è bravo e fortunato a chiudere su Tavares. All’83’, sulla sforbiciata di Campagna, copre con prontezza il suo palo e sventa la minaccia.

Mileto 5,5 – Sulla sua fascia imperversa Sabato, che mette al centro una quantità industriale di palloni, anche perché l’assistenza di Lazar dalla sua parte non è proprio adeguata per mancata propensione al ruolo del rumeno. Meglio nel secondo tempo, quando la squadra è più compatta, intasando gli spazi per la manovra avversaria.

Maccarrone 7 – Chiude di testa su un tiro di Patti al 16’, tre volte di piede su Cunzi e Giovinco al 41’, sbrogliando situazioni molto difficili davanti alla propria porta. Nel resto della partita, fa sentire il peso della sua esperienza ai compagni di reparto, annulla prima Tavares in giornata non proprio brillante, poi il più intreparendente Campagna. Unico neo, l’errore in chiusura al 44’ su Cunzi, che confeziona un assist involontario per Diogo, ma lì è Berardi a restituirgli il favore.

Bruno 6,5 – Esordisce con il piglio del veterano, mostrando sicurezza negli interventi, senza mai strafare e facendo sentire il fisico. Al 25’ prende un brutto taglio vicino all’occhio sinistro, resta fuori un paio di minuti, incassa qualche punto di sutura e ritorna a macinare in campo senza nessuna ripercussione psicologica.

Akrapovic 6 – Conferma i progressi della partita contro il Foggia, tiene la posizione e soffre nel primo tempo le incursioni di Esposito , mentre nella ripresa, ad eccezione dell’azione del gol clamorosamente fallito da Tavares, nata da un suo buco sulla incursione di Cunzi, dà il proprio ordinato contributo alla causa.

Lazar 5,5 – Dovrebbe limitare le incursioni di Sabato e dare aiuto a Mileto nei raddoppi su Cunzi sulla fascia sinistra di attacco catanzarese, ma fa fatica dal punto di vista soprattutto fisico a fare questo ruolo, pagando anche in fase di impostazione, quando sbaglia appoggi facili sprecando possibili ripartenze pericolose.

Ricozzi 6,5 – Era stato uno dei primi acquisti stagionali, restando, però, in naftalina fino a questo pomeriggio calabrese. Marra lo piazza davanti alla difesa nella posizione prima di Musacci e poi di Bramati e il ragazzo classe 97 ci mette fisico (merce preziosa in questo Messina di pesi piuma), fosforo, agonismo e spirito di sacrificio. Nel primo tempo cerca qualche linea di passaggio difficile in una partita all'insegna dell'essenzialità. Nella seconda metà della ripresa, praticamente fa il terzo centrale di difesa, cavandosela con dignità. Anche dopo il rientro di Musacci, potrebbe (dovrebbe) trovare posto nell’undici titolare.

Foresta 6 – Il ragazzino tira la carretta dall’inizio del campionato, con il suo moto perpetuo e non disputa la sua partita più appariscente nello stadio che lo ha visto protagonista nella scorsa stagione. Risente di un colpo subito nei primi 45’ , ma stringe i denti fino al 79’, quando lascia il posto a Capua (sv), diligente nel tenere il campo in una fase decisiva della gara.

Mancini 7 – Match-winner indiscusso, non solo per il gol decisivo, ma anche per la sapienza tattica e la capacità tecnica che emerge in un campionato di livello basso come la Legapro di questa e delle ultime stagioni. Il numero 33 si rende utile sia pressando le presunte fonti di gioco avversarie, che tentando di dare un senso alle sporadiche trame offensive del Messina. All’81’ Marra lo sostituisce con Ionut (sv) : al suo attivo 13’ per fare densità in difesa e aiutare la squadra quando Mileto si infortuna quasi al 90’.

Milinkovic 6 – Dal serbo con passaporto francese ci si attende sempre la giocata a sensazione, ma, nel canovaccio preparato da mister Marra, deve anche pensare al lavoro oscuro, che svolge, ma senza particolari ardori. Riesce comunque a regalare due lampi del suo repertorio. Uno al 44’, quando il suo pallonetto delizioso viene chiuso da Grandi, l’altro al 51’, il minuto decisivo, in cui approfitta della dabbenaggine di Prestia, lo salta, arriva sul fondo e serve a Mancini l’assist del gol. Potrebbe divertirsi con gli spazi invitanti che lascia il Catanzaro alla ricerca del pari, ma il tecnico lo fa accomodare in panca e getta nella mischia al 62’ Madonia (5,5) , disponibile ad aiutare anche in copertura, ma senza incisività in fase offensiva.

Pozzebon 6,5 – Partita di grande sacrificio per questo giocatore, classico rappresentante della categoria “attaccante che fa reparto da solo”. Ripiega tantissimo nella sua metà campo, per tenere corto e compatto lo schieramento della squadra, trova solo una volta la conclusione, sparando altissimo al 61’ e spreca al 94’ l’occasione del raddoppio, facendosi rimontare da Prestia proprio un istante prima del triplice fischio.

Sasà Marra 6,5 – Mette in campo una squadra ordinata, umile, all’insegna della semplicità, scelta intelligente considerando il materiale a sua disposizione. Per tenere il risultato, infoltisce la linea difensiva lasciando sfogo agli avversari solo per fare cross e l’area viene presidiata con feroce attenzione. Mezzo punto in meno per la sostituzione di Milinkovic, che avrebbe potuto essere letale negli spazi lasciati dal Catanzaro alla ricerca del pareggio.

CATANZARO: Grandi 6 ; Di Bari 5,5, Prestia 5, Patti 5 (dal 59’ Baccolo 4,5), Esposito 6, Roselli 5,5, Van Ransbeek 5,5 (dal 76’ Sarao sv), Sabato 6,5; Giovinco 6, Tavares 4 (dal 69’ Campagna 6 ), Cunzi 6,5.    Allenatore: Mario Somma 5

Arbitro: Simone Sozza di Seregno 6

 

Sezione: Acr Messina / Data: Lun 26 settembre 2016 alle 09:00
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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