Un traguardo costruito giornata dopo giornata, che sembrava essere sfuggito ma riacciuffato all’ultima curva. Alla fine è stato il Monforte San Giorgio a festeggiare l’approdo in Promozione, campionato ritrovato dopo ben 16 anni e al termine di una stagione vissuta sempre ad alti livelli: “In ogni stagione c’è sempre qualcosa da imparare, nel bene e nel male. Alleno da 23 anni e prendo sempre qualcosa da società e giocatori. Non basta vincere, ma si deve sempre imparare e curare ogni dettaglio”, è il pensiero di mister Salvatore Cambria, che ha aggiunto un altro titolo al suo palmares: “Tra i campionari vinti, per similitudine lo metto a quello del Sant’Agata in Promozione. Una bella squadra che ha lottato con il Torregrotta che, anche a sorpresa, ci ha tenuto testa fino alla fine. Non si deve mai dare nulla per scontato, ci vuole concentrazione. L’importante è portare a termine l’obiettivo e anche adesso non mi aspettavo di essere primo e vincere con sette giornate d’anticipo”.

Una vittoria che, infatti, è arrivata solo nell’ultima sfida esterna contro il Lipari, formazione a caccia di punti per la salvezza: “Devo fare un plauso al Città di Villafranca, perché per molti sembra che il Monforte sia andato male e, invece, abbiamo subito solo 2 sconfitte e fatto 3 pareggi su 26 giornate. In realtà anche chi stava dietro di noi è andato forte e, grazie al loro, il campionato è rimasto incerto. Timori per un finale diverso? Paura no, ma c’era amarezza per il modo in cui abbiamo perso a Villafranca. Ero deluso perché la squadra non ha dimostrato di essere quella titolata ed esperta come lo è. Dopo quella sconfitta, ci siamo allenati anche durante la sosta e sapevamo di poterci ancora sperare perché il Villafranca avrebbe dovuto affrontare il Terme Vigliatore che aveva bisogno di punti per i play-off. L’ho detto spesso ai ragazzi, ho fatto da psicologo”.

Alla fine mister Cambria ha indovinato il pronostico, ha avuto ragione e, dopo i 90 minuti di Lipari, ha potuto festeggiare un traguardo che la società aveva programmato fin dall’avvio di stagione con una squadra di grande livello per la categoria: “Vincere non è mai facile, anzi con una squadra titolata è ancora più difficile perché i giocatori devono calarsi nella categoria e mettere insieme tante teste. Non sono mai semplici la gestione, le scelte e le convocazioni, ma poi ci si confronta on ragazzi intelligenti che ti sanno dare una mano”.

Una cavalcata che sembrava inarrestabile e, invece, “nell’ultimo mese abbiamo un po' spento l’interruttore. È stato più un problema mentale che fisico o tattico. Alla prima sconfitta, immeritata, abbiamo subito uno sbandamento, ma siamo riusciti a venirne fuori e abbiamo vinto un campionato strameritato, siamo rimasti in vetta per 24 giornate su 26. Credo che sia stato il campionato più forte degli ultimi anni, con tante squadre organizzate, ben messe in campo e con 4-5 elementi di categoria. Non era facile vincere, né in casa né fuori, perché tutte le squadre, in testa e in coda, se la sono giocata fino alla fine per i loro obiettivi”.
Poi il triplice fischio a Lipari ha spazzato via tutte le difficoltà dell’ultimo periodo e sancito il ritorno in Promozione del Monforte (non giocherà più al "Donia", non agibile, ma a Monforte Marina: “In quel momento è come si fosse scrollato un macigno – ha spiegato il tecnico neroverde -. Siamo andati con la consapevolezza di avere un risultato solo. È stata una liberazione e una felicità massima per i ragazzi che avevano una grande pressione addosso, perché non si poteva sbagliare”.

Grande gioia ed entusiasmo, ma la stagione non è ancora finita: “Non penso al futuro – ha sottolineato mister Cambria ma alla Coppa Sicilia. Per il resto ci sarà tempo per valutare se ci saranno i presupposti. Ora penso solo alla semifinale con il Riviera Nord, perché è una competizione che manca alla società e anche a me, perché per tre volte, con Ciappazzi, Sant’Agata e Melas, mi sono fermato in semifinale. Ci tengo”.
Dopo i festeggiamenti la squadra dovrà essere capace di tornare concentrata per un altro obiettivo: “Cerco di stimolarli sempre e dare motivazioni. In pochi sono riusciti a fare il double, il Monforte non ha mai vinto la Coppa e sarebbe l’ennesima dimostrazione di forza contro le squadre di altri gironi. Lavoro sulla testa, anche grazie al mio staff, Antonio Gambadoro e Nunzio Midili, ma i ragazzi sono mentalizzati e con una cultura del lavoro eccezionale”.

Sezione: Le categorie / Data: Sab 20 aprile 2024 alle 10:16
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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