Da quel giorno di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima. Claudio De Sousa oggi  ha 35 anni e veste la maglia dell'Ostiamare, ma nel 2004 era un giovane di talento con un sogno in testa: sfondare nel mondo del calcio. La notte del 27 ottobre gli ingredienti sembrano esserci tutti, giovanissimo fa gol al Messina: una zampata per assicurare il successo alla Lazio e rispedire al mittente le velleità di pareggio dei giallorossi. Due a zero, passeggiata sotto la Nord insieme a Paolo Di Canio, occhi lucidi e cuore a mille. Sembra l'inizio di un copione già scritto, sarà, invece, il punto più alto di una carriera caratterizzata da un grave infortunio e trascorsa per la maggior parte sui campi ruvidi di Serie C. 

Dopo l'exploit in tanti mettono gli occhi su di lui, De Sousa al termine della stagione finisce in comproprietà col Torino e viene mandato proprio in riva allo Stretto a farsi le ossa. Un ritiro con il Messina, nel 2005, accompagnato alla possibilità di rimanere nel massimo campionato: "Fui vicinissimo a giocare per il Messina - spiega in diretta Instagram su "Fuori di Coppa"Loro erano reduci dal settimo posto e io cercavo una piazza in cui giocare, mettere minuti nelle gambe e fare esperienza. Ricordo con grande piacere quei momenti". Poi cosa accadde?: "Furono onesti con me, in panchina c'era Bortolo Mutti che dopo un allenamento mi prese in disparte. Mi disse che avevo ottime qualità, ma purtroppo servivano attaccanti con più esperienza e avrei avuto poco spazio. Sarei potuto rimanere, ma non so quanto avrei giocato".

De Sousa recepisce il messaggio e rientra a Torino. Sei mesi, prima di trasferirsi al Catanzaro nella pausa invernale. Retrocederà lui e stessa sorte toccherà ai biancoscudati che in attacco vantavano tra gli altri, gente del calibro di Iliev, Sculli, Di Napoli e Zampagna. Batteria di tutto rispetto, a cui forse, per evitare il baratro, mancavano proprio i gol di De Sousa

Sezione: Amarcord / Data: Lun 11 maggio 2020 alle 19:12
Autore: Giovanni Sofia
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