LA CRONACA
Il Messina espugna il “Ceravolo” con un gol di Mancini in apertura di ripresa e porta a casa tre punti preziosissimi innanzitutto per il morale e l’autostima di un gruppo che, fino ad oggi, ha goduto di poca tranquillità e patito anche l’avvio di stagione caratterizzato da troppe rivoluzioni.
Le due squadre si affrontano al “Ceravolo” in condizioni di umore piuttosto simili, con solo un punto a vantaggio del Messina in classifica ed i calabresi reduci da due sconfitte, contro Cosenza e Paganese, su 3 turni casalinghi fin qui disputati, e l’unica vittoria all’attivo contro l’Andria.
Mario Somma, precipitato in Legapro dopo una carriera che lasciava presagire chissà quali traguardi, schiera una sorta di 3-4-3 in cui, davanti al portiere Grandi, giostrano Di Bari, Prestia e Patti, mentre a centrocampo Roselli e il belga Van Ransbeek costituiscono i primi riferimenti della manovra, Esposito a destra e Sabato a sinistra provano ad allargare il gioco ed innescare le tre punte Cunzi, Giovinco e l’ex Diogo Tavares.
Sasà Marra conferma il 4-3-1-2 che ha dimostrato ordine nell’ultima sfida al S.Filippo contro il Foggia e tira fuori dal cilindro l’esordio di Ricozzi a centrocampo al posto di Bramati. Difesa con Mileto a destra al posto dell’infortunato Ionut, Maccarrone e l’altro esordiente Bruno al centro, Akrapovic a sinistra. A centrocampo, ai lati di Ricozzi, nella posizione di play basso, a destra Lazar ed a sinistra Foresta. Le due punte sono Milinkovic e Pozzebon.
Inizio a spron battuto dei padroni di casa e, quando ancora non è passato il primo minuto, Cunzi si libera sulla sinistra, crossa al centro dell’area, dove Giovinco viene contrastato fisicamente da Akrapovic, mancando la botta al volo. Protesta dei giallorossi calabresi, ma il signor Sozza fa segno di proseguire.
Al 10’ Cunzi becca il primo cartellino giallo della gara, perché prova la deviazione di mano in tuffo, ma l’arbitro è attento e fischia fallo a favore del Messina, così come al 14’ lascia correre su una deviazione di Mileto in area con il braccio aderente al busto.
Ancora Catanzaro in attacco, che, su corner dalla sinistra del fronte d’attacco, è pericolosissimo con Patti, pronto alla deviazione di sinistro al volo, ma Maccarrone libera di testa a due metri dalla linea di porta.
La prima azione di attacco del Messina giunge al 17’, quando Mancini prova un tiro di contro balzo di sinistro dalla media distanza, che termina abbondantemente oltre la traversa.
Spingono gli uomini di Somma soprattutto con Cunzi, ostinato, al 23’, a spingersi in area in percussione, favorito anche da un paio di rimpalli favorevoli, ma il numero 7 calabrese tira sull’esterno della rete da posizione defilata.
Maccarrone sugli scudi al 26’, quando libera su un cross di Van Ransbeek che aveva creato un po’ di panico al centro dell’area biancoscudata.
La partita vive una fase di stanca fino ai minuti finali, nei quali le due squadre confezionano tre occasioni da gol, due per il Catanzaro ed una per il Messina.
Al 41’ Sabato è bravo a farsi spazio sulla linea laterale sinistra, crossa in area, dove Maccarrone prima respinge corto sui piedi di Giovinco, ma poi è prodigioso nel respingere il suo tiro e quello immediatamente successivo di Cunzi.
Passano 3 minuti ed il belga Van Ransbeek lancia lungo dalla propria tre quarti verso il limite dell’area peloritana, dove la difesa pasticcia nel chiudere su Cunzi e la sfera finisce sul sinistro di Tavares solo al limite, ma Berardi, uscito dai pali, riesce miracolosamente ad opporsi al tiro a botta sicura del portoghese, deviando in corner.
Allo scoccare del 45’, il Messina costruisce la prima vera occasione per passare in vantaggio, per merito di Milinkovic, che entra in area dalla destra, dribbla Patti e arriva quasi sul fondo a tu per tu con Grandi, pronto a deviare sul fondo il tentativo di pallonetto del numero 10 biancoscudato.
Il pareggio con cui si chiude la prima frazione di gioco rispecchia abbastanza le prestazioni di Catanzaro e Messina, anche se i calabresi possono far valere una maggiore supremazia territoriale, mentre gli uomini di Marra confermano l’impressione di applicazione tattica e attenzione evidenziata nella partita contro il Foggia.
Il timore dei tifosi messinesi è che la squadra abbia, alla ripresa del gioco, l’approccio timido evidenziato nelle due gare fin qui disputate lontano dal “S.Filippo”, e i ragazzi in maglia biancoscudata risponde in modo molto positivo.
Prima Ricozzi prova la botta imprecisa dal limite, ma il momento decisivo arriva al 51’, quando Milinkovic approfitta di un intervento troppo molle di Sabato, arriva sul fondo e serve Mancini che arriva a rimorchio. Tiro immediato di sinistro del numero 33, che tocca la gamba di Di Bari e scavalca Grandi proteso in tuffo per il gol del vantaggio ospite.
Il Catanzaro risponde in modo veemente e, dopo un paio di minuti, Tavares viene servito al limite dell’area piccola, praticamente a porta vuota, ma il buon Diogo grazia la sua ex squadra, incespica sul pallone e spreca clamorosamente l’occasione.
I giallorossi calabresi vedono gli spettri della terza sconfitta casalinga su quattro gare disputate e Somma inizia a cambiare lo schieramento, inserendo Baccolo al posto di Patti, passando quindi a quattro in difesa, risponde Marra con Madonia per Milinkovic, ma, da questo momento, i calabresi provano solo a mettere palloni in area per trovare la deviazione in mischia, conquistando solo calci d’angolo in serie.
La girandola delle sostituzioni produce un Catanzaro con il 4-2-4 ed il Messina con il 5-3-1-1 , tanto agonismo ma pochissime occasioni da gol, tranne all’83’, quando Sabato mette in area per Campagna, che prova la sforbiciata, ma trova sulla sua strada un prodigioso Berardi, prontissimo a chiudere sul proprio palo di competenza.
Il finale vede i biancoscudati asserragliati a presidio della propria area ed i giallorossi calabresi vogliosi ma confusionari, e, proprio pochi istanti prima del triplice fischio, Pozzebon viene lanciato da una deviazione di testa di un centrocampista calabrese, arriva davanti a grandi, ma Prestia chiude in corner.
Sozza chiude la contesa senza far battere il tiro dalla bandierina, gli uomini di Marra festeggiano senza esagerare sotto la curva occupata dai propri tifosi, mentre la squadra di casa preferisce salutare gli ultras da lontano, vista la contestazione ormai plateale rivolta verso la società e, in particolare contro il patron Cosentino.
IL TABELLINO
Catanzaro-Messina 0-1
Marcatore: 51’ Mancini
CATANZARO (3-4-3): Grandi; Di Bari, Prestia, Patti (dal 59’ Baccolo), Esposito, Roselli, Van Ransbeek (dal 76’ Sarao), Sabato; Giovinco, Tavares (dal 69’ Campagna), Cunzi. In panchina: Leone, Pasqualoni, Icardi, Carcione, Moccia, Bensaja, Basrak, Maita, De Lucia. Allenatore: Mario Somma
MESSINA (4-3-1-2): Berardi; Mileto, Maccarrone, Bruno, Akrapovic; Lazar, Ricozzi, Foresta (dal 79’ Capua); Mancini (dall’81’ Ionut); Milinkovic (dal 62’ Madonia), Pozzebon. In panchina: Russo, Bramati, Ferri, Rafati, Marseglia, Maniscalchi, Gaetano, Fusca. Allenatore: Sasà Marra
Arbitro: Simone Sozza di Seregno
Assistenti: Matteo Michieli e Michele Nocenti di Padova
Ammoniti: 10’ Cunzi, 38’ Maccarrone, 58' Ricozzi, 74' Roselli, 78' Foresta, 88' Di Bari
Corner: 10-3 per il Catanzaro
Recupero: primo tempo 2’; secondo tempo 4’
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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