E alla fine è arrivata. Non scontata, non facilmente pronosticabile ma prevedibile alla luce di molteplici fattori. All’indomani della trasferta di Cittanova, l’ultima del 2019, il Football Club Messina ha già metabolizzato la sconfitta maturata sul punteggio di 2-1. La prima caduta dell’era Gabriele va ricercata in diversi fattori che spaziano dall’aspetto tecnico a quello fisico. Calendario alla mano, si sapeva alla vigilia che la sfida contro la Cittanovese rappresentava il banco di prova più duro per questa fine di girone d’andata. Non tanto per la forza dell’avversario, quanto per il momento di forma della squadra di mister Ferraro, capace di mettere insieme quattro vittorie nelle ultime cinque giornate. Al contempo i calabresi potevano contare anche sulla disponibilità dell’intera rosa, compresi i nuovi acquisti Gioia, Kacorri, Biondo e il partente Silenzi. Ironia della sorte, tutti i calciatori citati hanno recitato un ruolo chiave nella vittoria finale.
Sul fronte messinese, invece, mister Gabriele si è ritrovato a dover affrontare la gara con una rosa ridotta all’osso. Fuori quattro over importanti come Fissore, Melillo, Aladje e soprattutto il capocannoniere Carbonaro. A questi andava aggiunto anche l’under Correnti. Assenze di una certa rilevanza, specialmente nel reparto offensivo che ha patito molto nei novanta minuti del Morreale – Proto. Gli arrivi di Marone ed Aprile hanno colmato solo parzialmente le esigenze della compagine del presidente Arena e la squadra attende l’arrivo più atteso, quello dell’attaccante.
Fatte queste precisazioni fondamentali, la gara è stata decisa inevitabilmente dal primo quarto d’ora. I due gol subiti con troppa facilità sono frutto anche di un briciolo di sfortuna, specialmente il primo, ma sono indicativi di un approccio alla partita troppo morbido da parte dei giallorossi. Anche l’esperimento tattico iniziale di un camaleontico 3-4-3 è durato appena cinque minuti, salvo poi trasformarsi in 4-4-2 dopo il primo gol di Gioia. Il Football Club Messina ha subito l’intensità degli avversari nella prima frazione e anche la classe di Silenzi, un giocatore assolutamente fuori categoria per la Serie D. Nonostante questo, solo un grande Latella e un po’ di imprecisione hanno negato il gol che poteva riaprire la gara.
Come sottolineato da mister Gabriele nel post partita, il match è stato davvero dai due volti. Nella ripresa, infatti, c’è stata una sola squadra in campo. Uno spregiudicato e sbilanciatissimo Football Club Messina ha schiacciato gli avversari che sono entrati in confusione, specialmente nel reparto difensivo. Una situazione che fa aumentare i rimpianti per una gara che andava aggredita fin dai primi minuti. Dopo il gol di Dambros è mancata la zampata decisiva per un meritato pareggio che sarebbe stato il risultato più giusto.
Se nella valutazione di squadra pesano i due tempi giocati in maniera completamente opposta, per quanto riguarda i singoli, le idee sono molto più chiare e precise. L’assenza di Correnti si è sentita parecchio e Camara ha continuato a dimostrare grande duttilità, ma anche alcune difficoltà tattiche. In avanti sarebbe troppo semplice ridurre il tutto all’assenza di Carbonaro, ma è stata evidente l’assenza di una prima punta che è fondamentale per una squadra che punta al vertice della classifica. Dambros nasce attaccante esterno e ha sofferto molto la difesa avversaria senza un partner vicino. Allo stesso tempo, però, Coria ha giocato una delle sue migliori partite. Un giocatore totale il numero 87 argentino, capace di caricarsi la squadra sulle spalle da vero leader sia in fase di rifinitura che di interdizione. Dopo la dovuta analisi della gara, è altrettanto importante sottolineare ciò che è successo nel secondo tempo dal punto di vista arbitrale. Nonostante la categoria, è difficile accettare nell’ambiente giallorosso la mancata assegnazione di un rigore segnalato con forza dal guardalinee ma non concesso dall’arbitro, che ha ignorato il proprio collega. Un errore grave che premia la Cittanovese, come successo contro l’Acr Messina con il clamoroso fuorigioco non segnalato a Silenzi.
La battuta d’arresto, quindi, lascia più di un rimpianto, ma l’ultima sfida contro il Roccella sarà l’occasione perfetta per rialzarsi prontamente. L’arrivo di un attaccante e i tre punti nell’ultima gara del 2019 possono regalare un sereno Natale per i giallorossi.
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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