Mai come in questi giorni, è appropriato definire decisive le ore che si stanno vivendo all'interno dell'Acr Messina, visto che i destini della società biancoscudata sono legati ad una serie di eventi la cui concatenazione può determinare la stessa sopravvivenza della maggiore squadra calcistica cittadina.

Nessun comunicato o dichiarazione ufficiale da parte di Franco Proto o dei suoi più stretti collaboratori, bocche cucite e solo qualche indiscrezione, da cui si può ricavare l'impressione che la situazione permane critica ma lo staff dirigenziale giallorosso non lascerà nulla di intentato per salvare il titolo sportivo ed arrivare all'iscrizione nella Serie C 2017-2018.

Tutto nasce dalle enormi problematiche finanziarie derivanti dalle diverse gestioni che si sono susseguite in questi ultimi anni, che potrebbero essere sanate solo con l'avvento di qualche mecenate, purtroppo mai palesatosi in carne ed ossa, oppure attraverso un programma di risanamento dei conti societari scadenzato nel tempo, sostenuto non solo dalla proprietà, ma anche dal tessuto economico-produttivo della città. I debiti dell'Acr sono tanti e, inevitabilmente, le azioni dei creditori a tutela di quanto da loro preteso, condizionano nell'immediato le operazioni che il presidente Proto aveva intenzione di mettere in pratica con l'istituto bancario presso il quale la società ha ancora possibilità di intrattenere rapporti.

L'obiettivo era quello di ottenere una linea di credito per far fronte al pagamento delle spettanze dei tesserati insieme ai contributi ed alle ritenute per ben 5 mensilità, in modo da evitare pesanti penalizzazioni che influirebbero in modo decisivo sulle sorti del prossimo campionato, oltre a mettere a rischio anche la stessa iscrizione. Le garanzie fornite dalla proprietà consentirebbero, in una situazione normale, di ottenere le somme necessarie per chiudere la partita, ma occorre anche liberare la banca da alcuni impegni risalenti alla precedente società, prima di avere accesso al credito.

Restano, però, solo due giorni per utilizzare la disponibilità degli importi necessari sul conto corrente, e, quindi, entro il 30, poter avere in mano le contabili di avvenuto bonifico a favore dei tesserati, oltre alle ricevute del versamento di contributi e ritenute. Uno stallo dal quale è difficile uscire, e, in mancanza di buone notizie nelle prossime ore, diventa molto probabile la possibilità di presentare la domanda di iscrizione entro la scadenza perentoria del 30 giugno, lasciando aperta l'opzione di regolamentare le spettanze con tesserati ed erario nella prima decade di luglio, per poi cercare di limitare i danni derivanti da multe e penalizzazioni.

In sostanza, un vero e proprio ginepraio nel quale è difficile districarsi, con la proprietà pronta a fare di tutto per sciogliere questi nodi e chiudere la pratica iscrizione nel migliore dei modi. Sempre oggi, dovrebbero esserci novità in merito all'incontro con i sei calciatori in possesso di un contratto pluriennale con il Messina (Berardi, De Vito, Rea, Akrapovic, Musacci, Madonia), a cui sarebbe stato proposto di spalmare i loro emolumenti nel prossimo campionato, confidando nelle possibilità dell'attuale proprietà di stabilizzare a breve termine la situazione economico-finanziaria. Questo consentirebbe di ridurre l'impegno immediato e, magari, reperire risorse per evitare ulteriori impedimenti nascenti da pretese dei creditori, ma il tempo è tiranno.

La piazza vive l'attesa in maniera piuttosto surreale, visto che, ancora, si resta nel campo delle ipotesi e, purtroppo, si ha ormai quasi l'assuefazione a questo senso diffuso di precarietà e complessità legata, come una maledizione, al destino del Messina. Tanti hanno dato il proprio sostegno attraverso l'abbonamento, ma molti di più sono stati i messinesi che stanno alla finestra, quasi tutti aspettando una soluzione positiva prima di riavvicinarsi alle sorti della biancoscudata, ma alcuni sperando, purtroppo per loro, nell'ennesimo fallimento. La clessidra si sta esaurendo, le buone notizie tardano ad arrivare, ma il Messina, si sa, è duro a morire.

Sezione: Il focus / Data: Ven 23 giugno 2017 alle 12:15
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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