Due tappe alla fine, diversi spunti di riflessione per un Giro del centenario che fino ad oggi ha brillato per coinvolgimento pur peccando, leggermente, per spettacolarità.

1) Vincenzo Nibali si conferma abile stratega e pare stia optando per una logica attendista. Da una parte dopo le polemiche tende, pubblicamente, la mano a Domoulin, poi in strada lega il suo a cammino a quello del rivale-alleato Quintana che intanto acciuffa la Maglia Rosa emblema del primo della classe.

2) Matematicamente sono ancora in sei a contendersi il titolo. Nibali, classifica alla mano, è in piena bagarre: dalla sua ha testa e lucidità ed un percorso che, adesso, gli sorride. La condizione atletica non è eccellente ma nemmeno gli altri, trascorse tre settimane, sono al top.

 3) Il leader della corsa, marchiato Movistar, ha messo la testa avanti e resta favorito, ma le salite sono agli sgoccioli ed il margine guadagnato sul suo terreno preferito non lo pone al sicuro di fronte ad eventuali attacchi dei diretti avversari.

4) Il giro finisce a Milano. Questo, Domoulin, se da grande vorrà fare il campione, dovrà impararlo presto. Gli altri leader al di là delle pacificazioni di rito non hanno apprezzato i suoi rimbrotti e gli hanno presentato il conto. In ogni caso, dovesse reggere domani, a cronometro rimane per distacco il più forte.

5) Resterà probabilmente fuori dalla lista di chi passerà alla storia, ma un plauso lo merita anche Domenico Pozzovivo che ha mostrato caparbietà e tenacia, provandoci in ogni circostanza. A cronometro pagherà, ma in un Giro dai valori individuali elevatissimi si conferma corridore di livello internazionale. 

Sezione: Altri Sport / Data: Ven 26 maggio 2017 alle 19:52
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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