Un tocco di messinesità nell'ultimo raduno tecnico annuale della Nazionale Italiana di Calcio a 7, riservato ad atleti affetti da cerebrolesione, che sarà ospitato dal Centro di Preparazione Paralimpica "Tre Fontane" di Roma.

Nella capitale presenzieranno venti giocatori che si alleneranno sabato 17 e domenica 18 novembre sotto l'occhio esperto dello staff tecnico azzurro guidato da Simone Pajaro.
Sei le società attive in tutta Italia per la promozione della disciplina (Calcio Veneto For Disable Onlus, Torino For Disable, Handy Sport Ragusa, Total Sport, Stampelle Azzurre, Polisportiva FC Contesse) e da cui provengono gli atleti; sei anche i calciatori al loro esordio assoluto con la maglia della Nazionale.

La squadra italiana, reduce a giugno dalla vittoria a Lavamund (Austria) del primo torneo internazionale della sua storia, vede tra i convocati anche un gruppo di messinesi: oltre ad Agatino Muscolino e Andrea Augimeri, anche il classe 1989 Umberto Marin.

Per il calciatore peloritano, al terzo anno in azzurro, quella per il pallone e per lo sport in generale, è una passione che ha origini remote: "Gioco a calcio da quando avevo cinque anni, ho iniziato in piazzetta, con i miei amici. Ho militato nell' FC Peloro per qualche stagione,p oi nella Dominus Peloro e ora serro le fila dell'Atletico Aldisio di mister Marcello Giliberto. Nella mia vita, però, ho praticato anche tanti altri sport, tra cui il nuoto, l'atletica leggera, la thai boxe e la pallavolo".

L'amore per il calcio e l'intraprendenza hanno portato ben presto Marin a entrare a far parte del mondo dello sport per disabili: "Ho iniziato a conoscere lo sport paralimpico tramite Andrea Argento, che insieme a Simone Pajaro mi hanno trascinato in questa fantastica avventura. Faccio parte anche di una società affiliata alla Fispes (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), la polisportiva FC Contesse, nella quale pratico anche atletica leggera sempre grazie all'aiuto di Argento".

Per l'atleta siculo, quella di questo fine settimana, è solo l'ultima delle innumerevoli presenze nel team italiano: "Faccio parte della Nazionale paralimpica di Calcio a 7 già da tre anni, ma ogni convocazione è  sempre come fosse la prima volta. Portare quei colori e quello scudetto sul petto è molto emozionante, ma lo è ancora di più cantare l'inno e giocare al fianco dei miei compagni contro altre nazioni, per portare avanti i colori azzurri che ci contraddistinguono e che rappresentiamo".

Un'esperienza fantastica, quella della Nazionale e del mondo paralimpico, che Marin consiglia di fare a tutti i giovani affetti da qualsiasi handicap, che nonostante le difficoltà della disabilità, possono comunque intraprendere la carriera agonistica, andando oltre i muri dei pregiudizi e dell'isolamento: "Ho sempre fatto sport perché non mi sono mai tirato indietro davanti a niente. Provare a fare una qualsiasi cosa non costa nulla. Con una dose di buona volontà sono sempre riuscito a superare gli ostacoli che mi si sono presentati davanti. Credo che prima di dire "non posso farlo" bisogna  sempre provare a mettersi in gioco."

Sezione: Altri Sport / Data: Gio 15 novembre 2018 alle 11:32
Autore: Elisagiusi Celestini
vedi letture
Print