Il preannuncio di reclamo dell’Acr Messina arricchisce di un nuovo capitolo la storia relativa al derby con il Città di Messina andato in scena domenica al Franco Scoglio. Lo 0-0 maturato sul rettangolo verde, infatti, non è stato omologato per la presunta posizione irregolare del centrocampista giallorosso Eugenio Lorefice.

Oggetto del contendere è proprio il tesseramento del mediano catanese, arrivato a febbraio dal Matera militante in Serie C, ma dopo aver iniziato la stagione a Taranto in D. Un triplo cambio di casacca, però, non consentito: il primo trasferimento da una società dilettantistica a una professionistica esclude il ritorno allo status “non professionista”, come evidenziato dall’articolo 117 comma 4 delle NOIF (Norme Organizzative Interne della Figc). Un garbuglio che sarà sciolto solo il prossimo mercoledì dal Giudice Sportivo.

Intanto, con una nota stampa, il Messina si scusa per quanto avvenuto domenica nell’increscioso post-partita: “La società Acr Messina - si legge nel comunicato - si rivolge ai rappresentanti della stampa, alla città e ai tifosi chiedendo scusa per quanto avvenuto domenica pomeriggio al termine della gara negli spazi adibiti alle interviste e nella hall dello stadio Franco Scoglio.

Purtroppo la tensione dell’evento sportivo è stata una componente negativa nella gestione del post partita. Avevamo chiesto e ci sarebbe piaciuto poter condividere una nota congiunta con l’altra società ma così, purtroppo, non è stato e quindi, da padroni di casa, ci sembra doveroso scusarsi con chi in quel momento stava svolgendo il proprio lavoro e con i nostri tifosi.

Alla luce delle decisioni del Giudice Sportivo, inoltre, la società diffida chiunque ad accostare il nome di qualsiasi suo tesserato ad espressioni discriminatorie o frasi razziste. Il referto della terna arbitrale e le motivazioni del Giudice Sportivo parlano chiaro e la nostra società ha un regolamento ed un codice etico firmato da tutti i tesserati. Diversamente saremo costretti a dare mandato ai nostri legali di tutelare il nome e la reputazione della società e dei nostri tesserati".

Il Messina, infatti, ha subito solo una multa di 400€ per proteste nei confronti di un avversario da parte di un addetto della sicurezza. Erano attese, invece, le inibizioni del massaggiatore dell’Acr Cutuli e del team manager del Città D’Alessandro, che avevano come oggetto delle proprie proteste l’arbitro; mentre stupisce, anche in relazioni alle recenti decisioni del Giudice Sportivo, lo stop di un turno imposto a mister Biagioni, espulso nel corso del primo tempo per le proteste seguenti un duro intervento di Galesio su Biondi.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 21 marzo 2019 alle 14:40
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
vedi letture
Print